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Street Art in Hotel

Tre anni fa abbiamo parlato di street art e oggi torniamo a farlo, reduci da una visita a una sorprendente mostra di Bansky, uno dei più quotati artisti del genere. Sulla declinazione della street art negli ultimi anni si è creato un acceso dibattito: dove si realizza e quando smette di essere arte di strada? Può entrare nei musei o può avere una committenza? Tante le domande che gli street artist si pongono, frutto del cambiamento e del valore che la stessa ha acquistato. Difatti, negli anni Novanta  lavoravano solo illegalmente ed erano liberi di lanciare messaggi politici, invece l’Urban Art odierna (ossia la variante legale della Street Art) si muove solo su temi politically correct, facili e carini. Se lavori dietro commissione, devi affrontare temi popolari come inquinamento, razzismo o immigrazione, non puoi esprimerti liberamente, ma devi ‘impacchettare’ le opere per soddisfare le esigenze del committente”. Secondo i più quotati artisti come il giù citato Bansky, Zed1 o Blue,  la Street Art muore appunto con le committenze, che castrano gli artisti, riducendoli a meri decoratori. Dimostrazione di questo trend legato al cambiamento del contesto di appartenenza, seppur, in alcuni casi,  senza vincoli linguistici,  è la nascita, in alcuni casi, di hotels che offrono le loro pareti alle mani degli street artists, creando cosi un connubio tra arte contemporanea e ospitalità e, in altri, di servizi che offrono una guida per la lettura e la scoperta di queste forme d’arte nelle città.

  • Walled Off Hotel, Betlemme:  nel 2017 Bansky, a sorpresa,  ha aperto un piccolo albergo a Betlemme, in Palestina. Come si evince dal suo nome, la struttura affaccia sul muro che  separa la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est. Difatti, all’inaugurazione di questo progetto tenuto segreto, l’artista ha definito la struttura come “l’hotel con la peggiore vista al mondo”. Se l’esterno mostra la natura e l’atmosfera del luogo, nelle 10 stanze trova massima espressione l’arte e il pensiero  di Banksy. La camera più costosa, la suite, è dipinta interamente di rosso e sopra il letto è esposto un quadro con un cuore metallico avvolto da filo spinato e una vasca idromassaggio in finta pietra. Nel corridoio c’è un finto ascensore murato e un busto greco con parte del volto coperto, nella sala cinematografica un quadro particolarmente inquietante con una bambina e un clown, e così via. Un’opportunità unica per vivere un’esperienza di viaggio che profuma di colore e di riflessioni importanti e il tutto ad una cifra onestissima, circa 30 dollari a notte per le camere standard

  • Street Inn Florence: è il primo urban art hotel italiano , aperto a fine 2017, con l’obiettivo di proporre un nuovo modo di approcciarsi all’arte di strada, sradicandola dalla sua collocazione ordinaria ma conservandone il forte impatto comunicativo attraverso opere pensate appositamente per gli spazi dell’hotel. La struttura offre la possibilità di scegliere cinque diverse stanze, ognuna caratterizzata da una specifica ambientazione pensata appositamente da 5 differenti artisti che hanno partecipato al progetto, URTO, Ache77, RMOGRL8120, Exit/Enter e Hopnn.  Ache77, ad esempio, ha scelto di realizzare la sua stanza con una stencil art ispirata ad uno dei simboli di Firenze: il suo David accoglie i visitatori nella stanza, con un messaggio molto forte, “thanks to me now you have an industry”. Un messaggio volutamente provocatorio, rafforzato anche dalla scelta dei colori, niente affatto casuali: rosso e giallo come Mc Donald’s, e una particolare tonalità di viola chiamata “vampire”, come vampiresca è per l’artista la città di Firenze, “che succhia soldi anziché sangue”.

 

  • Romeo Hotel, Napoli: questo celebre 5 stelle partenopeo ha lanciato un innovativo servizio per la scoprire la città: il Street Art Concierge. Una esclusiva passeggiata di 4 ore dall’hotel ai Quartieri Spagnoli fino a San Gennaro di Jorit a Forcella. In ogni angolo il nuovo Street Art Concierge aiuta gli ospiti a scoprire le opere che oggi sono parte integrate della città, da Maradona a Totò, e non solo. La Napoli di oggi è un vero “melting pot” di culture e forme artistiche, costellata d’incredibili e originali opere di street art: graffiti, murales, stencil e poster. Dal cuore della città ai quartieri periferici, le opere di talentuosi artisti di strada non solo colorano i quartieri della città, ma fondono l’antico e il moderno, il sacro e il profano. Non è facile scovarli, tra i diversi quartieri e angoli della città. Il Dna del Romeo è, del resto, tutto orientato al design e all’arte, contemporanea; in ogni angolo le opere sono, infatti, l’interior design stesso dell’hotel e sono a disposizione degli ospiti come parte integrante della loro esperienza napoletana.

  • DoubleTree by Hilton Hotel, Amsterdam: cinque artisti di spicco della scena internazionale dell’arte di strada hanno prodotto segretamente cinque sorprendenti murales in altrettante stanze della struttura. Le Hilton Art Rooms sono il risultato di una stretta collaborazione tra DoubleTree di Hilton Hotel Amsterdam  e Street Art Today, gentilmente supportato da  Liquitex. La stanza 107 è stata realizzata dall’italiana Alice Pasquini. Tema centrale è l’immagine di una giovane donna seduta che si gode la luce del sole che splende attraverso la finestra. La leggera brezza di Amsterdam fa ballare i capelli al vento. I colori utilizzati creano un’atmosfera piacevole e rilassata in questa stanza accogliente. La stanza 103 è opera dell’artista di Los Angeles, Christina Angelina, conosciuta anche come Starfighter ; la sua opera a prima vista è  un ritratto dettagliato di una donna. Ma c’è di più. In questo pezzo emotivo puoi vedere la donna che guarda l’uccello astratto nella sua mano. L’uccello sta per volare via o è appena atterrato? Insieme, la donna e l’uccello formano uno spettacolo che si può ammirare per ore e girare la propria storia.

 

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