Oggi voglio raccontarvi un’esperienza di lavoro intensa, veloce e di puro networking. Quindi vi “regalo” un foto reportage delle mie 18 ore a Monaco per partecipare al prestigioso Hotel Forum 2017. Invitata da PKF Italy, in qualità di loro consulente e Project Manager del format Tourism, ho avuto l’onore di vedere, ascoltare e conoscere le figure più rappresentative del Real Estate Europeo in lingua rigorasamente germanica.
Partiamo dal mio arrivo, lo scorso 6 ottobre, nella fredda e piovosa Monaco, la prima volta nella città simbolo dell’abbuffata alcolica a base di birra più ambita dai giovani italiani. L’impatto con Munich conferma la mia idea di citta’ ordinata, precisa e con un retrogusto austriaco nelle architetture e, scopro, anche nei profumi. Il taxi (caro più che a Roma) mi lascia nella piazza del Bayerischer Hof Hotel, un 5 stelle lusso che, con la sua imponente facciata, mi evoca qualcosa di già visto. Ci metto poco a ricordare, grazie a un altarino, di tutto rispetto, in memoria del genio del Pop Michael Jackson.
Eh già, era qui che la star soggiornava e, da qui, mostrò il suo bambino ai fans acclamanti. Entro e mi ritrovo nel lusso più sfrenato, boutique di alta moda, lampadari di cristallo e l’accesso, estremamente esclusivo, al foyer che ospita, oltre a un costante banchetto, l’Hotel Forum, occasione di networking tra aziende, gruppi alberghieri e investitori.
Lateralmente si apre il convegno in una sala conferenze, che, sembra tutto fuorché quegli ambienti tipicamente artefatti della ricettivita’ legata all’eventistica. In questo nobile e contemporaneo “Studio British” vengo a conoscenza di un nuovo brand alberghiero in pieno sviluppo, Niu, senza dubbio un concept un po’ spocchioso; si parla di hall social, camere piccole, mood modaiolo, insomma nulla di nuovo se non una campagna marketing che sembra il casting di un’agenzia di moda!
Un po’ sfiduciata mi dirigo nuovamente nel foyer e mi dedico alla scoperta dei candidati dell’award di questa edizione. 12 finalisti su 65 selezionati, obiettivo : premiare l’hotel dell’anno tra le nuove aperture da gennaio 2016 a giugno 2017; il concept innovativo e una forte attenzione all’immagine rappresentano un must per essere parte dei 12. Tra i nomi spiccano a mio avviso tre prodotti davvero interessanti:
- Bretterbude – Heiligenhafen Germania)
- Novotel London Canary Wharf – Londra
- 25 Hours Hotel Langstrasse – Zurigo
Prodotti molto diversi tra loro ma con una straordinaria forza comunicativa. Già dalle foto traspare il concept e una precisa lettura di un target di utenti. Hotel freschi e a misura di ospite. Il vincitore sarà premiato durante la famosa e costosissima cena di gala (partecipare ha un costo di 1000€).
Ne approfitto di un’ora esatta di break per scappare, con un mio collega, nel vicino centro città. La passeggiata veloce conferma la mia prima sensazione e per inquadrare dall’alto l’intero sviluppo urbano, decidiamo di salire 306 gradini della torre (di cui ovviamente non so il nome) che affaccia sulla città.
In ritardo rientriamo nelle braccia dell’hotel è con un fugace cambio d’abito, approvato da tutte le amiche, grazie a un imbarazzante selfie, sono pronta ad affrontare il Gala Dinner.
Ma si sa, quando uno si carica di aspettative, finisce per commettere un grosso errore; difatti mi ritrovo lontano dai colleghi, a un tavolo che parla solo tedesco! Per fortuna una collega viennese, plurilingue, ha fatto da tramite con un mix di inglese e italiano. Ripongo tutte le speranze nel cibo, prevedendo una bella mangiata dopo 16 ore di corri corri, ma anche lì non è come mi immaginavo. Mia nonna avrebbe detto :” ci sono più posate che pasta”. Questa cucina creativa e di classe si traduce in un antipasto al sapore di un morso di mozzarella e uno spicchio di pomodoro (a Monaco! Nemmeno fossi a Caserta); a seguire 5 cubi da un centimetro per lato di zucca si accompagnano in modo mesto a due fettine di pera, il tutto bagnato dal famoso aceto balsamico locale. La portata principale, che non ho fotografato, rapita dalla premiazione, chiude una partita persa, decisamente a tavolino, con un gambero, e dico uno, mezza patata dolce e un bel broccolo al burro.
Tornando alle cose serie, la cena non sarà stata il massimo, ma la presentazione dei candidati, la musica e l’atmosfera sono stati un vero e proprio omaggio alla creatività, all’impegno e alla ricerca di nuove soluzioni per il mondo alberghiero. Una sana competizione, una giuria di pregio e persone squisite hanno accompagnato le pause tra le varie portate. Tra i 12 salgono sul palco i primi tre, per raccontare cosa li distingue, la filosofia del progetto e del management ; tra questi solo uno sarà l’hotel dell’anno. Nella finalissima ho indovinato solo uno dei tre, ma è proprio quello a vincere: il Bretterbude, Baracca in italiano, riceve il meritato e prestigioso premio. Un Hotel tre stelle sul mar Baltico, meta di surfisti e velisti, in cerca non solo di vento e onde ma anche di un posto unico dove soggiornare. Legno a non finire, graffiti sui muri, 81 camere, alcune minimal altre con soppalco a simulare una nave pirati, pista da skate e un outdoor dallo spirito social. Un prodotto innovativo nella sua semplicità ricettiva, un’immagine che già da sola fa brand ma soprattutto un hotel in grado di fare destinazione in un posto per molti, me compresa, prima di oggi del tutto sconosciuto!
Una nota di merito all’unica realtà italiana presente nei 12, l’ Hotel Lungarno a Firenze , che dopo un importante progetto di restyling a tema Arte e Cultura, si presenta come una nuova e interessante offerta 5 stelle nel panorama ricettivo del capoluogo toscano. Una foto di gruppo con colleghi, candidati e uno dei fondatori di Hotel Forum chiudono la serata.
Di rientro a casa, in aeroporto, una foto mi rapisce, ma quello sarà il tema per il prossimo articolo…